Una delle critiche che vengono fatte spesso all’uso del videoproiettore a lezione è che, di fatto, questo non è che un grosso televisore, uno strumento di “fruizione passiva” di immagini e video, e quindi il suo uso sarebbe da scoraggiare perché i ragazzi vedono già tanta TV a casa. A parte il fatto che, una cosa è sorbirsi passivamente i programmi televisivi secondo un palinsesto deciso da altri, e una cosa è usare uno strumento tecnologico per guardare video istruttivi quando vogliamo noi, bisogna dire che un videoproiettore non è poi così passivo come si vuol far credere. O almeno, non lo sono tutti. In una lezione condotta con il videoproiettore, l’interattività in realtà è incoraggiata proprio dalle grandi dimensioni dell’immagine proiettata, che aiutano a coinvolgere l’intera classe virtuale, tutta insieme, nella visione – cosa che per esempio non si riscontra mandando lo stesso video a una serie di piccoli monitor di computer. Ma oltre all’interattività sotto forma di commenti alla visione e di botta e risposta su ciò che si sta vedendo tutti insieme, è anche possibile fare qualcosa di più, a patto che si disponga del proiettore giusto. Epson, per esempio, ha in catalogo una serie di proiettori che definisce “interattivi” e si distinguono dalla versione normale per l’aggiunta di una “i” minuscola alla fine del nome del modello. Questi proiettori dispongono di due tecnologie di interazione: il modello entry level è definito “Multipen”, gli altri 4 invece sono anche “Multitouch”. La differenza, ovviamente, sta nel fatto che il modello 680Wi (link al prodotto) può essere usato interattivamente solo con una o due apposite penne, mentre gli altri modelli permettono di interagire anche direttamente toccando l’immagine proiettata con le dita. Si comportano, in un certo senso, come una LIM senza però aver bisogno di un computer esterno, né della lavagna “touch”: le funzionalità interattive sono integrate nell’apparecchio di proiezione.
Come sfruttare le potenzialità del videoproiettore interattivo Epson
Le caratteristiche dei proiettori interattivi Epson possono essere usate in due modalità diverse, denominate Lavagna e Annotazione.
Nella modalità Lavagna, sarà possibile scrivere con le penne o, nei modelli multitouch, usare le dita per scrivere o per eseguire “gesture”, ovvero quei gesti con le mani che fanno eseguire delle azioni alla macchina: spostare un oggetto, girarlo, ingrandirlo, e così via. In questa modalità, il proiettore può visualizzare delle immagini di sfondo in modo autonomo, in quanto ha una sua libreria in memoria: in particolare può proiettare fogli a righe o a quadretti, ma anche un semplice foglio bianco o nero, diventando uno strumento trasversale per le diverse lezioni della classe virtuale.
Nella modalità Annotazione, invece, il proiettore è normalmente collegato a una sorgente di segnale video che può essere un computer, un riproduttore di DVD, uno smartphone dotato della funzionalità di proiezione HDMI, e così via. I “tocchi” operati sulla parte interattiva, in questa modalità, andranno a sovrapporsi all’immagine proveniente dalla sorgente esterna. Anche qui le funzionalità sono mantenute, quindi si possono usare le apposite penne o le dita per scrivere, sottolineare, aggiungere disegni, eccetera. Sarà poi possibile, grazie al software residente a bordo, salvare su file o stampare le immagini con tutte le aggiunte grafiche apportate.
In effetti, esiste una terza modalità tipica dei videoproiettori interattivi Epson, che però è di fatto un’estensione di quella di Annotazione: collegandovi un computer, sarà possibile usare le dita o le penne interattive (o le dita) come se fossero un mouse, rendendo possibile selezionare e scorrere i contenuti proiettati direttamente toccandoli. Questa terza modalità è chiamata “Modalità interattiva del computer“, e per attivarla sarà sufficiente installare sul PC l’apposito software disponibile sia per Windows sia per MacOs e per alcune versioni di Ubuntu Linux.
Lezioni virtuali con il videoproiettore per smartphone e tablet
La funzione più interessante, che abbiamo tenuto per ultima, è quella che permette di interagire con la propria classe virtuale grazie all’ausilio di un proiettore per smartphone e tablet. Questi, ovviamente, dovranno aver installato il software iProjection di Epson, il quale può essere configurato in modalità “moderatore”, in modo da consentire all’insegnante di “gestire” il traffico di immagini provenienti da un massimo di 50 dispositivi mobili verso lo schermo del proiettore. Non sono necessari cavi, grazie all’integrazione della scheda di rete del proiettore. Una volta configurato il sistema software, iProjection permette di fare tante cose. Per esempio, consente di visualizzare documenti caricati nell’app, mostrare le immagini della galleria dello smartphone e visualizzare pagine Web, oltre a permettere di controllare il proiettore. Inoltre, è possibile “annotare” immagini e documenti che vengono proiettati, e salvare le annotazioni sul telefono. Infine, questo videoproiettore per smartphone e tablet permette di condividere le proprie immagini proiettate su tutti i dispositivi connessi, e persino mettere in funzione la fotocamera del proprio cellulare per condividere le immagini in tempo reale. I formati di documenti supportati dal programma sono tutti quelli più comuni, dai PDF, alle immagini JPG e PNG, ma anche quelli per iOS, Microsoft Office e persino per Keynote. È integrato anche il supporto dei servizi cloud mentre, per il momento, non è ancora supportata la riproduzione di documenti video, che dovrà essere gestita collegando un dispositivo in grado di uscire con un segnale video agli ingressi del proiettore.