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Robotica in classe? Ebbene sì, scoprirete come possa essere educativa, motivante e coinvolgente. Un robot educativo può avvicinare i ragazzi alla programmazione e rendere le lezioni maggiormente coinvolgenti ed interessanti.
I robot sempre più spesso fanno la loro comparsa in classe con un ottimo riscontro. Ovviamente è fondamentale che la robotica, per essere realmente educativa, venga proposta all’interno di progetti ben pensati e studiati dai docenti e che siano percorsi di studio trasversali e interdisciplinari; in tal modo questa tecnologia diventerà un grande strumento di apprendimento e soprattutto di inclusione e non sarà solo una comparsa, ma ricoprirà un ruolo da protagonista nella formazione.
Dal momento che sul mercato c’è un’ampia scelta di robot didattici, è bene approfondire e testare ogni soluzione per capirne a pieno i limiti e le potenzialità, oltre che reale modo di utilizzo. È bene essere consapevoli che questo tipo di strumento non cambierà i contenuti e gli obiettivi del corso studiato dall’insegnante, ma sarà solo un modo per arrivare in maniera diversa allo studente. L’uso della robotica in classe rappresenta quindi una metodologia per risultare più accattivanti e stimolare, oltre che incuriosire, gli studenti mantenendo alta l’attenzione.
Sicuramente, grazie ad un robot educativo, la didattica diventerà ancora più inclusiva perché saranno gli allievi stessi che magari dovranno prima costruire e poi programmare il piccolo amico Robot. Il prodotto non arriva montato, e questa è la parte divertente, ma che comporta già una prima fase di studio, quella che riguarda l’apprendimento di una nuova lingua ossia quella di programmazione.
Ancora una volta si evidenzia come la tecnologia si metta al servizio della didattica. La robotica aiuta a sviluppare il pensiero computazionale e il problem solving poiché induce a ragionare per risolvere un problema. Come evidenziato in precedenza, una didattica inclusiva permette di porre l’allievo al centro del processo di insegnamento-apprendimento, accrescendone la motivazione. Una didattica inclusiva significa anche lavorare in gruppo e, anche in questo aspetto, la robotica educativa viene in supporto: dovendo progettare insieme, vi è un reale scambio di informazioni che crea e nutre stupore e curiosità anche nei confronti dei risultati dei propri compagni.
Esistono sul mercato varie tipologie per la scelta di un robot programmabile: i migliori sono senza dubbio quelli che richiedono un lavoro sia meccanico che di programmazione. Per prima cosa il robot andrà montato e, solo successivamente, sarà possibile programmarne i movimenti e le interazioni, imparando così principi base molto importanti in informatica.
Esistono libri, corsi, vari materiali, che di anno in anno si arricchiscono e moltiplicano, dedicati alla robotica per ragazzi. Non solo i giovani sono spesso attratti dai robot, ma grazie ad esso possono acquisire con processi molto vicini a quelli del gioco, importanti nozioni di meccanica, elettronica ed informatica, tutte discipline che saranno per loro importanti al momento di scegliere il percorso di studio o lavorativo.
Anche se non diventeranno ingegneri o programmatori, utilizzare un robot educativo e imparare fin da piccoli le basi di un linguaggio di programmazione potrà aiutarli in diversi contesti e aprire la loro mente ad un nuovo modo di pensare e approcciarsi a problemi complessi.