C’è un motivo ben preciso se non riusciamo a fare a meno del gossip. Ce lo spiega la psicologia.
Nonostante venga criticato, il gossip fa parte delle vite di tutti noi. Chi, almeno una volta, non si è soffermato a leggere un articolo di cronaca rosa sulle ultime vicende di qualche vip commentando con amici o parenti le notizie che ormai, ai tempi dei social network, diventano subito virali? I pettegolezzi hanno un fascino irresistibile e la psicologia ci spiega che c’è un motivo ben preciso dietro a tutto ciò.

Le separazioni di celebrità come Ilary Blasi e Francesco Totti, Belen Rodriguez e Stefano De Martino e, più recentemente, Fedez e Chiara Ferragni sono una dimostrazione dirompente. Quando le vite dei vip vengono scosse da determinati avvenimenti (in particolare rotture e presunti tradimenti, ma anche guai con la legge) è praticamente impossibile non sentirne parlare.
I media ovviamente cavalcano l’onda con i loro articoli, sapendo quanto certi argomenti possano suscitare la curiosità degli utenti. Ma per quale ragione il gossip piace così tanto? Sebbene spesso e volentieri i pettegolezzi vengano additati come superficiali e prettamente inutili, finiscono sempre con l’attirare la nostra attenzione. Scopriamo quali sono le teorie che cercano di spiegare tale fenomeno.
Perché il gossip è così irresistibile? Le tre teorie degli esperti
Dietro al gossip si nasconde la curiosità, talvolta morbosa, che tutti noi abbiamo quando si tratta di conoscere i dettagli più privati delle vite altrui. A maggior ragione se, ad essere coinvolte, sono le celebrità che ci sembrano tanto lontane da noi e dalla nostra quotidianità. Ci sono, però, dei motivi sociologici degni di attenzione alla base della popolarità dei pettegolezzi.

L’antropologo evoluzionista Robin Dunbar ha analizzato i meccanismi all’origine del gossip, definito da lui stesso un “collante sociale” che ci permette di sentirci parte di una comunità. I pettegolezzi hanno la funzione di creare legami e mantenerli, favorendo la coesione. Ciò avviene con modalità che ricordano il “grooming”.
Con quest’ultimo termine si indica la tendenza a “spulciarsi”, tipica dei primati, che così facendo non solo effettuano una toelettatura sugli altri animali della loro specie, ma entrano in contatto con essi smorzando le tensioni e imparando a distinguere gli “amici” dai “nemici”. Il grooming è un’attività dal forte valore simbolico, proprio come nel caso del gossip: parlare degli altri ci fa sentire più vicini ai nostri interlocutori.
Grooming, controllo sociale e rovesciamento dei ruoli: tutti i lati del gossip
Anche il sociologo Erving Goffman si è concentrato sul pettegolezzo e sul suo potere, nell’ottica del controllo sociale. Il gossip, e quindi l’atto di osservare il comportamento altrui e commentarlo, ha un effetto deterrente scoraggiando gli individui dal non attenersi alle regole e alle aspettative della società. Per ognuno di noi, l’immagine che abbiamo gioca un ruolo centrale: diventare protagonisti di voci negative rischierebbe solo di lederla.

Proseguendo, i pettegolezzi possono avere un effetto positivo sulla nostra psiche. Come dimostrato da un’indagine dell’Università della California-Berkeley, tenersi aggiornati con amici e parenti sugli atteggiamenti scorretti ad opera di un’altra persona sarebbe in grado di ridurre lo stress accumulato quotidianamente.
A rendere il gossip così affascinante, inoltre, ci pensa il rovesciamento (che può essere totale o parziale) dei ruoli: vedere personaggi di spicco che rimangono coinvolti in vicende spiacevoli (come un divorzio, ma anche l’accusa di aver commesso atti illeciti) può far esultare chi si sente abbandonato a se stesso e meno fortunato. Tutto ciò, infatti, viene visto come un bilanciamento capace di portare, finalmente, ad un po’ di giustizia.