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Intelligenza Artificiale

Allerta intelligenza artificiale: cosa è emerso nell’89% delle app che utilizziamo

Intelligenza artificiale fuori controllo, quali sono i pericoli che corrono l’89% delle applicazioni usate ogni giorno.

L’uso dell’intelligenza artificiale sta modificando rapidamente le comunicazioni e le attività che si svolgono ogni giorno sia in ambito personale che in quello lavorativo. Tool di intelligenza artificiale generativa sono ormai presenti in moltissime applicazioni usate quotidianamente. Ma quali sono le conseguenze della diffusione di questa tecnologia?

Allerta intelligenza artificiale: cosa è emerso nell’89% delle app che utilizziamo – synergie.it

In effetti la stragrande maggioranza degli utilizzatori di applicazioni e tool di intelligenza artificiale non considera tutte implicazioni di questi prodotti. Se da un lato infatti  le prestazioni e i risultati anche in ambiti professionali sono considerevoli, in termini di rapidità e semplificazione dei processi operativi, dall’altro si aprono scenari inquietanti in sfere diverse, prima tra tutte in quella della sicurezza e della garanzia dei dati.

Intelligenza artificiale, cosa comporta il suo utilizzo massiccio

Dalle analisi e dagli studi  condotti da esperti di sicurezza informatica aziendale sono emersi elementi inquietanti. Infatti ben l’89% delle applicazioni e tool usato dai dipendenti è fuori controllo delle aziende e potenzialmente rischioso per la riservatezza dei dati.

Intelligenza artificiale, cosa comporta il suo utilizzo massiccio – synergie.it

I report di queste indagine rivelano una serie di lacune nella sicurezza dell’interazione tra dipendenti aziendali e strumenti di intelligenza artificiale generativa. Emerge una scarsa consapevolezza dei rischi in termini di protezione di dati riservati delle aziende. Molti dipendenti installato tool di Ai nei loro browser, ma molto dei permessi di queste estensioni sono classificati come pericolosi.

Infatti consentono di monitorare la navigazione, leggere i contenuti delle pagine web visitate, accedere a cookie e dati dell’utente. Addirittura alcune di queste estensioni sono potenzialmente dannose, potendo sottrarre informazioni sensibili. Il problema è aggravato dall’abitudine di inserire dati aziendali in strumenti GenAI non protetti.

Molti di questi comportamenti sono fatti del tutto in buona fede, ma espongono le aziende a gravi pericoli di manomissione e sottrazione di informazioni e dati riservati. L’uso di account personali espongono i dati sensibili a seri pericoli, perché non controllabili dalle aziende. Emergono quindi un problema di consapevolezza e formazione del personale aziendale, da un lato, e la mancanza di strumenti ufficialmente riconosciuti dalle aziende stesse come utilizzabili per finalità lavorative.

Quindi limitare l’uso di account personali per attività professionali può essere una prima risposta, ma al tempo stesso serve un approccio più consapevole del rischio di minacce nascoste connesso all’uso di applicazioni di AI generativa. Insomma è sempre più necessaria la formazione e la consapevolezza nell’utilizzo di questi strumenti, che rappresentano un pericolo per la protezione e la sicurezza dei dati potenziale se non usati nel modo più adeguato.

Vincenzo Pugliano

Redattore e collaboratore di vari siti, mi occupo di temi connessi all'economia, alla cronaca, ai viaggi, ai diritti sociali fin dalla laurea in storia contemporanea. Nel settore editoriale ho collaborato con varie riviste e periodici come Suono, Lettera Internazionale e Giano con i ruoli di redattore, segretario di redazione e correttore di bozze. Anche la lunga esperienza nel settore dell'assistenza professionale per la disabilità visita, mi ha fornito strumenti utili per i temi dell'inclusione e dei diritti.

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