Da quanto si apprende, la comunità scientifica sarebbe rimasta molto sorpresa da quanto accaduto.
L’Intelligenza Artificiale, da quando è stata introdotta, ha portato grande scompiglio in ogni settore, perché il suo, è un uso che può essere impiegato in più settori, fornendo una significativa assistenza, soprattutto in campo lavorativo.
L’avvento dell’IA ha incuriosito il mondo intero e c’è chi è subito corso a provare questo nuovo strumento, per poterne conoscere e sfruttare al meglio le potenzialità. In particolare, per chi lavora online, l’Intelligenza Artificiale è un supporto rapido ed efficiente, oltre che un autentico pozzo di dati a cui attingere.
Essa è in grado di elaborare moltissimi dati in pochi secondi, nonché di dare consigli assennati, e facilitare le più disparate operazioni. Un assistente in tutto e per tutto, si potrebbe definire, naturalmente con i suoi difettucci.
Quel che però è interessante analizzare, invece, è uno studio della Fudan University, in Cina, che avrebbe “turbato” la comunità scientifica. Da quanto si apprende, due modelli di IA si sarebbero replicati autonomamente. Scopriamo insieme, qualche dettaglio in più.
La suddetta ricerca della Fudan University, pubblicata recentemente, ha spiegato come due modelli IA creati da Meta e Alibaba sarebbero riusciti a replicarsi in modo autonomo, ergo senza l’aiuto di un essere umano.
Si tratta di un risultato divulgato lo scorso 9 dicembre 2024, e che riguarda i modelli Llama31-70B-Instruct di Meta e Qwen2.5-72B-Instruct di Alibaba, che avrebbero lasciato gli scienziati senza parole, producendo copie di sé in contesti di simulazione. Questa abilità da parte dei suddetti modelli è emersa in un primo contesto, in cui l’IA poteva replicarsi prima della disattivazione, e in un altro in cui si voleva controllare se i modelli potessero indurre una replicazione costante.
Nel corso degli esperimenti, l’IA sarebbe addirittura, in certi casi, giunta a riavviare da sé il sistema o superare ostacoli come conflitti software, pur di raggiungere il risultato previsto. Si tratta di atteggiamenti che mostrano la capacità di adattarsi di queste tecnologie avanzate.
Il timore, per gli scienziati, alla luce di questo esperimento, è che nel tempo possa esserci il rischio che l’IA sfugga, in definitiva, al controllo dell’essere umano. Per questo, l’idea dei ricercatori è di creare protocolli di sicurezza per evitare proprio eventualità del genere.
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