Agenzia Entrate: occhio a quest’obbligo se ti è morto un parente negli ultimi 10 anni

Se ti è morto un parente negli ultimi 10 anni devi rispettare questo obbligo con l’Agenzia delle Entrate: fai attenzione o potresti andare incontro a brutte sorprese.

La perdita di un parente è sempre un evento drammatico da cui è difficile riprendersi. Senza contare che oltre al trauma emotivo c’è anche un aspetto pratico e burocratico di cui bisogna occuparsi, che rende tutto ancora più difficile.

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Agenzia Entrate: occhio a quest’obbligo se ti è morto un parente negli ultimi 10 anni ANSA FOTO Synergie.it

In simili situazioni spesso capita di perdere di vista quelle che sono tutte le faccende da sbrigare e di ritrovarsi poi a dover far fronte a spiacevoli conseguenze a livello legale o con il fisco.

Per esempio, se ti è morto un parente negli ultimi 10 anni dovresti fare attenzione a rispettare questo obbligo con l’Agenzia delle Entrate. Altrimenti potresti andare incontro ad una serie di brutte sorprese.

Agenzia delle Entrate: se ti è morto un parente negli ultimi 10 anni fai attenzione a questo obbligo

Supponiamo che tu abbia perso un parente e che sia al tempo stesso intenzionato a rinunciare alla sua eredità. Secondo l’ordinamento giuridico italiano, la rinuncia all’eredità è un atto che può essere compiuto solo dopo l’apertura della successione, che avviene al momento della morte del soggetto. Ciò implica che prima del decesso non c’è alcun modo per il suo successore di rinunciare preventivamente all’eredità. Questo perché il chiamato in effetti non ha ancora acquisito alcun diritto successorio.

A seguito del decesso, l’interessato può fare rinuncia di eredità in qualsiasi momento, con dichiarazione ricevuta da un notaio o dal cancelliere del tribunale competente, inserita nel registro delle successioni.

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Agenzia delle Entrate: se ti è morto un parente negli ultimi 10 anni fai attenzione a questo obbligo Synergie.it

Ovviamente è consigliato procedere quanto prima, tuttavia non c’è una scadenza vera e propria da rispettare. Ad eccezione del convivente o di chiunque sia nel possesso dei beni del defunto. In questo caso è necessario fare l’inventario dei beni del defunto entro 3 mesi dal suo decesso. Nei successivi 40 giorni si dovrà presentare la dichiarazione di rinuncia. Se ciò non avviene nei tempi stabiliti, l’eredità si considera accettata.

Abbiamo detto che in generale non c’è un termine entro cui fare rinuncia dell’eredità. È bene, però, sapere che è prevista la decadenza dal diritto di accettare l’eredità se ciò non avviene entro 10 anni dal decesso. Se in quest’arco temporale non si è fatta l’accettazione o non sono stati posti atti di accettazione tacita, è come se il successore avesse fatto rinuncia.

In conclusione, la rinuncia all’eredità può avvenire sia in forma espressa, sia in forma tacita una volta trascorso il decennio in cui è consentito accettare l’eredità del defunto. Se non si vogliono avere problemi con l’Agenzia delle Entrate è dunque importante agire entro 10 anni dalla morte del parente. Sia che si voglia accettare l’eredità, sia che si voglia rifiutare.

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