Divorzio: cosa rischia il marito se è dimostrato che ha l’amante

Chi vive un rapporto in crisi potrebbe essere interessato a sapere cosa possa accadere al marito se si dimostra che lui ha un amante, le legge parla chiaro.

Portare avanti un rapporto di coppia che non funziona da tempo, a maggior ragione se si è provato a ricostruirlo a più riprese, ha poco senso per entrambe le parti. In casi simili, infatti, prendere strade diverse rappresenta la scelta migliore per entrambe le parti, nonostante l’idea di arrivare al divorzio possa fare male e dare l’idea di avere fallito.

Una volta presa questa decisione, sarebbe bene propendere per una separazione senza troppe recriminazioni di sorta, anche se spesso questa idea finisce per trasfomarsi in un’utopia. La situazione diventa però inevitabilmente più complicata quando ci si rende conto che il marito ha l’amante e lo si riesce a dimostrare, le conseguenze a cui l’uomo va incontro non sono da sottovalutare.

Il marito ha l’amante? Cosa accade in caso di divorzio

Scoprire di essere traditi dal proprio marito rappresenta certamente un grave dolore, poco importa se si tratta di una scappatella fine a se stessa o di una relazione duratura. In entrambi i casi questa situazione può essere all’origine di un divorzio in cui si cerca di far valere i propri interessi, anche sul piano materiale.

Farlo non è così impossibile, anche se è necessario dimostrare l’esistenza dell’amante, non basta che ci sia solo un sospetto. Le conseguenze secono la legge italiana possono non essere lievi, anche se è bene distinguere le varie situazioni per capire cosa può accadere. Il primo passo può essere la separazione con addebito ai danni del traditore, cosa che però può avvenire solo se si dimostra che l’infedeltà sia stata la reale causa della fine dell’unione. Qualora ne avesse diritto, il marito può il diritto al mantenimento da parte della moglie, oltre a poter essere obbligato a pagare le spese legali e a risarcire eventuali danni morali (anche se quest’ultimo aspetto è raro e difficile da ottenere).

In linea teorica essere stato infedele non ha un’influenza sull’assegno di mantenimento che il marito deve versare alla donna, qualora però l’amante fosse “stabile” e ci fosse poi una convivenza, questo potrebbe incidere sulla necessità di versare o ricevere un assegno di mantenimento. Non si può pensare che essere vittime di un tradimento possa avere ripercussioni sull’affidamento dei figli, anche se spesso le donne che vivono questo disagio finiscono, volontariamente o meno, per mettere i bambini contro il padre, pur sapendo come questo comportamento sia sbagliato. L’unica eccezione può esserci se ci si rende conto che il modo di agire del padre può avere causato danni ai minori (devono essere provati). Il giudice dovrà però prendere una decisione a riguardo solamente puntando sul benessere dei minori, gli aspetti morali non sono determinanti.

Non si possono però escludere conseguenze in fase di divorzio sul piano economico, specialmente se si nota che l’uomo ha usato i soldi della famiglia per mantenere l’amante (viaggi, regali costosi, spese ingiustificate), in questo caso la donna potrebbe chiedere e ottenere la restituzione di quanto speso. Tutto però deve essere confermato con fatture o altri tipi di documenti. Pur essendo una circostanza rara, esistono delle occasioni in cui può essere possibile ottenere anche un risarcimento per i danni morali, qualora ci siano state umiliazioni pubbliche o problemi di salute sorti in conseguenza del fatto, ma resta comunque difficile arrivare a questo punto.