Buoni fruttiferi postali, che cosa si modifica con il 5 marzo. Una novità che avrà delle implicazioni di grande importanza.
I Buoni fruttiferi postali sono una delle forme di risparmio e investimento più diffuse tra le famiglie italiane. A decretarne il successo sono alcune caratteristiche come la garanzia offerta dallo Stato o il rendimento sicuro senza costi di sottoscrizione. Sono un prodotto finanziario di facile gestione, tradizionalmente posti sul mercato da Poste italiane e in qualche modo familiari ai risparmiatori.

Inoltre la possibilità di scegliere la tipologia più adatta alle esigenze di risparmio, li rende degli strumenti flessibili, perfetti per far fruttare il proprio capitale con una maturazione degli interessi che varia a seconda del Buono acquistato. Con la novità introdotta il 5 marzo, c’è un motivo in più per acquistare i Buoni fruttiferi. Andiamo a vedere.
Buoni fruttiferi postali, la modifica introdotta
La novità è importante perché mette la parola fine a una vicenda che dura da molti mesi e introduce una modifica sostanziale in una procedura molto importante per tante famiglie. Infatti dal 5 marzo è entrato in vigore il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che recepisce un articolo dell’ultima legge di bilancio.

Il decreto prevede che dal 5 marzo i Buoni fruttiferi postali, insieme ad altri titoli garantiti dallo Stato, siano esclusi dal calcolo dell’ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente) per un importo massimo di 50mila euro per nucleo familiare. La notizia è confermata anche dall’INPS con una sua comunicazione specifica proprio del 5 marzo. La modifica comporta che un nuovo modello di DSU (Dichiarazione sostitutiva unica) sia disponibile da aprile.
Per le famiglie in possesso di buoni fruttiferi, fino a 50mila euro lo ricordiamo, l’accesso a diverse prestazioni sociali sarà quindi facilitato, con una riduzione significativa del valore ISEE posseduto. Da sottolineare tuttavia un aspetto importante che riguarda coloro che hanno già presentato una DSU nel corso dei primi mesi di quest’anno.
Come evidenzia l’INPS, per l’accesso alle prestazioni agevolate, le DSU già inviate nell’anno in corso restano valide fino alla loro naturale scadenza. Resta confermata la possibilità di presentare una nuova attestazione ISEE calcolata secondo le nuove disposizioni di legge. In altre parole per accedere alle misure sociali agevolate la DSU già presentata resta valida.
Invece per abbassare il valore dell’ISEE, e quindi avere delle prestazioni assistenziali e sociali più favorevoli, le famiglie devono presentare una nuova DSU che esclude il patrimonio posseduto in Buoni fruttiferi. Questo è un dettaglio fondamentale per sfruttare la possibilità di abbassare l’ISEE e avere maggiori agevolazioni statali.