Assegno di inclusione (AdI), quali famiglie potranno rientrare nella misura. L’importante cambiamento delle regole.
L’Assegno di Inclusione (AdI), insieme al Supporto per la Formazione e il Lavoro, è l’importante prestazione che raccoglie gran parte dei beneficiari del precedente Reddito di Cittadinanza, pur con delle significative differenze. Tuttora l’Assegno di Inclusione è destinato a famiglie con condizioni particolari di disagio lavorativo ed economico.
A poterne beneficiare i nuclei familiari con all’interno almeno un componente nelle seguenti condizioni: anziano di età pari o superiore ai 60 anni, minore, disabile, soggetti in condizioni di svantaggio sociale in carico ai servizi socio-sanitari. Oltre queste condizioni sociali e anagrafiche, la famiglia deve avere un ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente) non superiore ai 10.140 euro, cifra ritoccata verso l’anno con l’ultima legge di bilancio.
Una decisione molto discussa negli ultimi mesi potrebbe avere delle conseguenze molto importanti proprio per l’Assegno di Inclusione e la sua platea di beneficiari. Infatti le nuove regole di calcolo dell’ISEE, valide dal 5 marzo avranno un impatto forte anche su questa prestazione.
Le modifiche introdotte nel calcolo ISEE consentiranno di escludere dal conteggio Titoli di Stato, Buoni fruttiferi postali e Libretti di risparmio postale fino al valore di 50mila euro. Questo consentirà a diverse famiglie di abbassare notevolmente il proprio ISEE, accedendo così a numerose altre prestazioni tra cui proprio l’AdI. Questa misura diventa così accessibile a chi possedeva Titoli di Stato o altre forme di investimento troppo pesanti nella determinazione dell’ISEE.
Dal 5 marzo sarà possibile presentare un nuovo ISEE 2025 o richiederlo per la prima volta, escludendo dal suo calcolo fino a 50mila euro in titoli garantiti dallo Stato come quelli citati. In questo modo la soglia dell’AdI a 10.140 euro sarà più vicina. Inoltre per le famiglie con minorenni, il calcolo dell’ISEE sarà effettuato con le regole dell’art. 7 del DPCM n. 159 del 2013, maggiormente favorevoli.
Quindi se in possesso di tutti gli altri requisiti richiesti, alcune famiglie che superavano le soglie ISEE potranno accedere all’AdI. Vengono favoriti i risparmi e le rendite di entità piccola e media, ponendo fine a una discussione che durava da molti mesi. Per chi risulta in possesso dei nuovi requisiti sarà possibile presentare domanda dell’AdI, ottenendo un ISEE aggiornato con le nuove norme.
Per la domanda di accesso all’AdI basterà seguire le indicazioni dell’INPS con la sottoscrizione di tutti gli impegni di riattivazione sociale e lavorativa, sulle piattaforme apposite e con gli incontri prestabiliti con i centri dell’impiego.
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