L’Inps ha comunicato la procedura per alcuni titolari di pensione per non rischiare la sospensione dell’assegno: tutti i dettagli.
Sono quasi terminati alcuni controlli effettuati dall’Inps sulle pensioni, scattati a partire dal 20 settembre dello scorso anno. Le verifiche in questione non riguardavano tutti i titolari di prestazioni previdenziali, ma solo alcuni di essi per evitare l’erogazione indebita degli importi.
Agli interessati è stata già inviata, durante i mesi scorsi, una comunicazione che doveva essere compilata e nuovamente inoltrata entro e non oltre il 18 gennaio 2025. In caso contrario, è prevista una specifica procedura da effettuare entro i prossimi giorni per non rischiare la sospensione della pensione che scatta già a partire dalla mensilità di marzo.
La seconda fase dei controlli sulle pensioni percepite da italiani residenti all’estero si avvia alla conclusione. Questa verifica, scattata a settembre, era rivolta ai titolari di trattamenti pensionistici i residenti in Europa, Africa e Oceania per verificare che gli importi non siano percepiti indebitamente.
In particolare, l’Inps ha effettuato l’accertamento dell’esistenza in vita, affidato alla Citibank N.A. Agli interessati è stato inviato un documento che doveva essere compilato ed inoltrato, insieme ad una copia di un documento di identità in corso di validità, alla banca entro non oltre il 18 gennaio del 2025. Il documento doveva poi essere controfirmata da un “testimone accettabile”, ossia un’Ambasciata o un Consolato Italiano o, in alternativa, da un operatore di patronato con qualifica.
In caso di mancata restituzione dell’attestazione dell’esistenza in vita, come spiega l’Inps sul proprio sito, la mensilità di febbraio verrà erogata in contanti presso uno degli sportelli delle agenzie Western Union del Paese residenza. Se il ritiro non dovesse avvenire entro il 19 febbraio, così come l’invio del modulo, la pensione verrà automaticamente sospesa già a partire da marzo 2025.
L’eventuale erogazione delle rate non corrisposte durante il periodo di sospensione deve essere richiesta alla Struttura territoriale dell’Inps che gestisce la prestazione allegando una copia di un documento e le indicazioni per l’eventuale modalità di pagamento. Naturalmente, l’erogazione verrà ripristinata solo al termine dei controlli del caso accertando l’esistenza in vita.
Per qualsiasi informazione in merito all’attestazione in vita, l’Istituto di previdenza sociale ha ricordato che è sempre attivo il Servizio della Banca a supporto dei pensionati, operatori di Consolato, delegati e procuratori. Inoltre, è possibile anche rivolgersi al Servizio di supporto Citibank in via telematica o contattando telefonicamente i numeri ufficiali.
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