Quando si richiede l’Isee è necessario indicare determinate informazioni per non rischiare le multe previste dalla legge.
Già nelle prime settimane del nuovo anno, molti cittadini hanno provveduto a richiedere un nuovo Isee, dato che la precedente certificazione aveva validità sino al 31 dicembre 2024. Questo documento è, difatti, necessario per richiedere bonus e agevolazioni o continuare ad usufruire di quelle già percepite in precedenza.

L’Isee 2025 può essere richiesto in autonomia, attraverso la piattaforma online, o rivolgendosi ad un Caf o un patronato, ma in entrambi i casi è necessario fornire documenti e dati rilevanti per procedere al calcolo. È bene non dimenticare nulla poiché consegnare una certificazione per l’accesso ad un bonus con informazioni mancanti o errate può far scattare pesanti sanzioni.
Isee 2025, cosa si rischia non indicando i veicoli nella Dsu
In queste settimane si è molto parlato di Isee, considerato il nuovo decreto, in vigore già da qualche giorno, che ha introdotto delle novità per quanto riguarda il calcolo. Tra le modifiche più rilevanti rientra l’esclusione dal calcolo dei Titoli di Stato, libretti e buoni postali dal valore massimo di 50mila euro. In questo modo si otterrà un valore più basso consentendo a diverse famiglie di accedere più facilmente a bonus o agevolazioni.

Quando si richiede la nuova certificazione, che fa sempre riferimento ai due anni precedenti (per il 2025 si terrà conto dei redditi al 31 dicembre 2023), bisogna fornire i dati richiesti dichiarando anche i beni immobiliari e mobiliari posseduti. Tra questi rientrano anche i veicoli. Sarà necessario indicare i mezzi di proprietà con cilindrata superiore ai 500cc di cui si proprietari. In realtà, i veicoli in questione non incidono sul reddito, ma viene richiesta la dichiarazione per individuare i cosiddetti “falsi poveri”, ossia quei soggetti che, nonostante siano in possesso di veicoli di lusso, richiedono l’accesso a bonus e contributi riservati alle famiglie in condizioni di difficoltà economica. L’inserimento dei veicoli, dunque, permette di accertare eventuali irregolarità in modo più facile, soprattutto per quei bonus che non prevedono il possesso di veicoli tra i requisiti.
I mezzi di proprietà dovranno essere indicati nella Dsu (Dichiarazione Sostitutiva Unica), il documento in cui sono contenute le informazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali del richiedente. Il quadro da usare in questo caso è quello FC6 indicando i seguenti dati: targa o estremi di registrazione al Pra o al Rid e codice del veicolo di proprietà (A autoveicoli; M motoveicoli; N navi; I imbarcazioni da diporto).
Omettendo questo tipo di dati si rischia non solo la perdita dei bonus richiesti, ma anche sanzioni previste per l’erogazione di contributi dopo la presentazione di un Isee sbagliato. In particolare, le multe possono arrivare a 25.822 euro e si rischia anche la reclusione da sei mesi a tre anni.
Chi ha presentato una Dsu senza aver inserito un veicolo, ha la possibilità di correggere il documento utilizzando una Dsu integrativa, da richiedere entro 10 giorni dal rilascio dell’Isee aggiornato rivolgendosi al Caf o al patronato che aveva rilasciato la certificazione.