Per contrastare l’evasione fiscale, attraverso la Legge di Bilancio 2025, è stata introdotta una nuova disposizione che riguarda gli scontrini telematici.
La Legge di Bilancio 2025, approvata a fine dicembre ed in vigore dal 1° gennaio, ha introdotto una serie di misure. Tra queste si annoverano anche quelle stabilite per cercare di contrastare l’evasione fiscale, fenomeno che ogni anno sottrae diversi miliardi alle casse dello Stato.
Una particolare misura riguarderà i Pos e gli scontrini telematici che dovranno essere sempre connessi. È stato introdotto, difatti, l’obbligo del collegamento tecnico tra gli strumenti di pagamento elettronico e registratori telematici, in modo da trasmettere i dati relative alle transazioni all’Agenzia delle Entrate. Per chi non rispetterà queste disposizioni sono previste pesanti sanzioni.
Dal 1° gennaio 2026 entrerà in vigore una nuova misura di contrasto all’evasione fiscale, stabilita dalla Legge di Bilancio 2025 approvata dal Governo e già pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Come già accennato, la nuova norma stabilisce l’obbligo di collegamento tecnico in modo permanente tra i POS ed i registratori telematici.
Nel dettaglio, i due strumenti dovranno essere sempre connessi così da consentire ai registratori di memorizzare tutte le informazioni relative alle transazioni elettroniche, ad esclusione dei dati sensibili dei clienti. I dati riguardanti gli importi e le transazioni verranno trasmessi all’Agenzia delle Entrate. Dal 1° gennaio del prossimo anno, gli esercenti dovranno adeguarsi con strumenti tecnologici adeguati che garantiscono la non alterabilità dei dati e la trasmissione puntuale dei dati al Fisco.
Chi non adempierà all’obbligo rischia delle pesanti sanzioni, previste dalla normativa. Per il mancato adeguamento degli strumenti, dunque, non collegando Pos e registratori, o per la mancata trasmissione dei dati la sanzione amministrativa varierà dai mille ai 4mila euro, in base alla gravità della violazione ed è, inoltre, prevista la possibile sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività.
Infine, per la trasmissione incompleta, errata o tardiva dei dati riguardanti i corrispettivi giornalieri, se la violazione non ha inciso sulla corretta liquidazione del tributo, è prevista una sanzione amministrativa di 100 euro per ogni trasmissione errata, sino ad un massimo di mille euro per trimestre. La stessa sanzione verrà estesa anche alle violazioni relative alla memorizzazione o trasmissione dei pagamenti elettronici.
Come già detto, le nuove disposizioni entreranno in vigore dal 1° gennaio, dunque, gli esercenti avranno ancora diversi mesi per adeguarsi alla normativa in modo da non incorrere nelle sanzioni appena elencate.
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