Se hai la partita iva forfettaria nel 2025 potrai richiedere queste agevolazioni, vediamo di che cosa si tratta.
Il regime forfettario per le partite iva consente alcuni agevolazioni di rilievo dal punto di vista fiscale quanto da quello amministrativo e gestionale. Il fatto stesso che sia consentita, per i titolari di partita iva forfettaria, una gestione semplificata delle scritture contabili, spiega il motivo del suo largo utilizzo.
Inoltre per chi inizia un lavoro autonomo o una libera professione, sicuramente la partita iva forfettaria rappresenta una notevole spinta per l’avvio dell’attività. Comunque oltre alle caratteristiche generali, che rendono questo regime favorevole per alcune iniziative professionali e lavorative, ci sono per il 2025 delle agevolazioni che vanno ricordate. Allora scopriamo insieme di che cosa si tratta.
Per chi si trova in questo regime fiscale, con imposta unica al 15 per cento del reddito imponibile e al 5 per cento per i primi cinque anni di attività, ci sono anche altre agevolazioni da considerare. Ricordiamo allora quali sono e chi riguardano.
Con l’applicazione del regime forfettario la norma prevede l’esclusione dell’imposta in rivalsa alla certificazione dei corrispettivi, dei ricavi o dei compensi. È esclusa anche la possibilità di detrazione dell’imposta pagata sugli acquisti nazionali, comunitari o sulle importazioni. Ci sono poi da ricordare gli esoneri da alcuni adempimenti fiscali di rilievo.
Di preciso riguardano la liquidazione e versamento dell’iva, con l’eccezione di acquisti dall’estero o soggetti al cosiddetto reverse-change. Le partite iva forfettarie sono escluse dall’obbligo di registrazione delle fatture emesse, dei corrispettivi e degli acquisti. Non sono poi tenute a mantenere e conservare registri e documenti, fatta eccezione per le fatture e documenti di acquisto, per le bollette doganali di importazione.
Altra esclusione di rilievo è quella dall’obbligo di presentazione della dichiarazione annuale dell’imposta sul valore aggiunto (IVA). C’è da dire che secondo la norma attualmente in vigore le partite iva sono obbligate a emettere fatture elettroniche. Questo a partire dal 1° luglio per i forfettari che nell’anno precedente hanno avuto ricavi superiori a 25mila euro. Poi dal 1° gennaio 2024 per chiunque adotta il regime forfettario.
Queste sono le agevolazioni previste per l’anno in corso e che rendono il regime conveniente. Da sottolineare poi le novità apportate dalla legge di bilancio 2025 per l’accesso a questo regime. Vi potranno accedere ora quanti nell’anno precedente hanno avuto ricavi fino 85mila euro (il limite era di 65mila in precedenza). Vi entrano coloro che contemporaneamente hanno anche avuto spese per collaboratori non superiori a 20mila euro.
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