Pensaci prima di comprare una seconda casa: ecco quanto pagherai di IMU

Acquistare la seconda casa, un progetto da realizzare. Ma quanto si versa per l’imposta municipale propria (IMU). L’aspetto da considerare.

Per molti italiani uno degli obiettivi di anni di lavoro è l’acquisto della seconda casa, dove trascorrere qualche giornata di riposo durante i fine settimana, oppure durante le vacanze estive. Non si tratta di fare acquisti faraonici, magari una piccola casa a qualche chilometro dalla città. Dove però ritrovare pace e tranquillità.

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Pensaci prima di comprare una seconda casa: ecco quanto pagherai di IMU – synergie.it

Ma ci sono degli aspetti da considerare, oltre al costo dell’intera operazione. Innanzitutto va visto l’aspetto fiscale della questione. A partire dall’IMU (imposta municipale propria) la tassa che si paga per la proprietà di fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli. Come noto escluse dal pagamento le abitazioni principali, purché non rientranti nelle categorie catastali di lusso (A/1, A/8 e A/9).

Seconda casa, ma quanto si paga di IMU?

L’esclusione dal pagamento dell’imposta riguarda quindi la casa principale dove si ha la residenza e la dimora abituale. Sugli altri immobili di proprietà scatta l’obbligo dell’IMU. Quindi acquistando una seconda abitazione per le ferie, bisogna ricordare che si pagherà anche quest’imposta, oltre le altre spese.

Il calcolo dell’aliquota da pagare deve tenere conto di alcuni parametri a partire dalla rendita catastale dell’immobile. Questo in pratica è il valore in euro dell’immobile ed è verificabile attraverso una visura catastale. In altre parole si tratta del valore del reddito annuo che secondo l’Agenzia delle Entrate può produrre l’immobile.

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Seconda casa, ma quanto si paga di IMU? – synergie.it

Questa rendita catastale va rivalutata del 5% per avere la base imponibile su cui stimare l’IMU. Per avere la rendita rivalutata basta moltiplicare la rendita catastale per 1,05. Il risultato dà la rendita catastale aumentata del 5%. A questa cifra si applica il moltiplicatore per la categoria catastale dell’immobile, che per le abitazioni è pari a 160. Quindi la base imponibile su cui calcolare l’IMU si ottiene moltiplicando la base rivalutata per 160.

Un esempio chiarisce la procedura. Poniamo una rendita catastale di 1.000 euro. La rendita rivalutata si ottiene moltiplicando 1.000 euro per 1,05. Il risultato è di 1.050 euro che è la rendita rivalutata. Questa si moltiplica a sua volta per 160. Abbiamo così 168.000 mila euro. Quest’ultima cifra è pari alla base imponibile.

A questa si applica l’aliquota IMU decisa dal Comune dove si trova la seconda casa. In genere questa aliquota è dello 0,86%, ma potrebbe anche essere diversa visto che i Comuni possono deliberare cifre diverse, entro i limiti previsti dalla legge. Per conoscere quanto si paga di IMU si moltiplica la base imponibile per l’aliquota. Seguendo l’esempio 168.000 moltiplicato per 0,86. Il risultato è di 1.444,8 euro da versare per l’IMU della seconda casa.

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