Quello che spetta all’ex coniuge divorziato con la pensione di reversibilità. Che cosa dice la legge in vigore.
Una misura molto importante e che riconosce alla famiglie di una persona scomparsa un contributo di carattere economico è senza dubbio la pensione ai superstiti. si tratta di una prestazione riconosciuta dall’INPS su domanda dei familiari del defunto, sulla base di precisi requisiti.

Le prestazioni del genere sono due: la prima è la cosiddetta pensione indiretta, riconosciuta in caso di decesso di un assicurato. La seconda invece riguarda la morte di un pensionato, indicata appunto come pensione cdi reversibilità. Dunque si tratta di un sostegno finanziario a favore dei familiari del pensionato deceduto che corrisponde a una parte della pensione e in taluni casi a tutta la pensione percepita.
Pensione di reversibilità e divorzio, cosa succede in questo caso
La reversibilità spetta ai familiari superstiti in prima istanza al coniuge a ai figli. Si deve evidenziare che questo contributo spetta, in presenza di determinate condizioni, anche all’ex coniuge divorziato. Nello specifico il coniuge deve ricevere l’assegno divorzile periodico. Non deve invece essere convolato a seconde nozze. Infine la data di inizio del rapporto assicurativo da cui dipende il trattamento pensionistico sia anteriore alla data della sentenza di divorzio.

Nel caso in cui il pensionato defunto sia rispostato dopo il divorzio, le quote spettanti al coniuge superstite e all’ex coniuge sono definite dal Tribunale con una sentenza. Dunque il coniuge rientra tra i familiari che hanno diritto a ottenere la pensione di reversibilità, non soltanto se la momento del decesso risulta coniugato e convivente. Anche se divorziato può ottenere il trattamento, in presenza delle condizioni indicate, con le quote indicate dalla legge.
Quindi si tratta di una situazione molto delicata che deve essere affrontata dall’amministrazione, soprattutto in caso di nuove nozze del coniuge defunto. L’ex coniuge divorziato ha gli stessi diritto del coniuge non divorziato. Le cose infatti si complicano in presenza di nuove nozze del pensionato successivamente defunto. Come detto un casi del genere è il giudice a stabile le quote che spettano all’ex coniuge e al coniuge divorziato.
I criteri sono diversi: dalle condizioni economiche del coniuge superstite e dell’ex coniuge, alla durata delle due esperienze matrimoniali, all’entità dell’assegno divorzile percepito. Una materia molto delicata come si vede e che richiede un’analisi attenta della situazione. Un’ultima osservazione molto importante: l’ex coniuge che ha ricevuto l’assegno divorzile in forma una tantum, quindi in un’unica soluzione, non ha diritto al pensione di reversibilità.