Scadenza urgente INPS 28 febbraio: riguarda le pensioni di marzo

Tra meno di 20 giorni scadrà il termine fissato per inviare un documento all’Inps: i pensionati interessati e cosa accade in caso di mancata presentazione.

Nei prossimi giorni, molti pensionati saranno chiamati a presentare all’Inps un documento per evitare la sospensione dell’erogazione degli assegni assistenziali e previdenziali. Si tratta, come si legge sul sito dell’Istituto di previdenza sociale, di un obbligo per molti soggetti che percepiscono prestazioni collegate al reddito.

Scadenza Inps
Scadenza urgente INPS 28 febbraio: riguarda le pensioni di marzo (Synergie.it)

Il documento in questione dovrà essere inoltrato entro e non oltre il 28 febbraio 2025. La scadenza dovrà essere rispettata e non verrà ricordata dall’Inps attraverso comunicazioni cartacee. Capiamo, dunque, chi è obbligato a provvedere alla comunicazione entro i termini che stanno per scadere e qual è la procedura per l’invio.

Dichiarazione Red, cos’è e come deve essere inviato il documento all’Inps

L’Inps, come ogni anno, ha fissato il termine per la scadenza dell’invio della Dichiarazione Red, documento attraverso il quale i soggetti che percepiscono prestazioni collegate al reddito comunicano all’Istituto di previdenza i propri redditi e quelli del coniuge e degli altri componenti del nucleo familiare. Per il 2025, il termine per l’invio della comunicazione è stato fissato al 28 febbraio.

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Dichiarazione Red, cos’è e come deve essere inviato il documento all’Inps (Foto da Ansa) – Synergie.it

Il Modello Red consente di capire all’Inps se il beneficiario è ancora in possesso dei requisiti necessari per ricevere le prestazioni assistenziali e previdenziali. L’obbligo di presentazione è rivolto ai pensionati che non hanno comunicato i propri redditi all’Agenzia delle Entrate mediante modelli 730 o Redditi PF. In particolare, secondo quanto spiega l’Inps sul proprio sito, la dichiarazione deve essere compilata e trasmessa da:

  • coloro i quali hanno avuto variazioni di reddito rispetto agli anni precedenti e non hanno avuto altri redditi oltre a quello da pensione;
  • titolari di prestazioni che non comunicano integralmente la situazione reddituale all’Agenzia delle Entrate, come ad esempio Bot, Cct e titoli Stato, ma anche redditi da lavoro dipendente prestato all’estero;
  • soggetti che sono esonerati dall’invio della dichiarazione dei redditi, ma percepisce entrate oltre alla pensione, come l’Assegno al Nucleo Familiare;
  • titolari di reddito che si dichiarano in modo diverso a fini fiscali, come collaborazioni occasionali o lavoro autonomo.

Il modello, che fa riferimento ai redditi percepiti nel 2023, può essere inviato attraverso il portale Inps, nella sezione dedicata, o, in alternativa, recandosi presso uno degli uffici dell’ente o rivolgendosi ad un Caf o patronato. In caso di mancata presentazione della dichiarazione, per la quale l’Inps non invia alcun avviso cartaceo, può scattare la sospensione temporanea dall’erogazione della prestazione che verrà definitivamente revocata se il titolare non regolarizza la propria posizione.

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