Rimborso 730, alcuni contribuenti sono ancora in attesa di notizie da parte dell’Agenzia delle Entrate. Esaminiamo i particolari.
Quando dalla dichiarazione dei redditi emerge un credito e il contribuente indica di volere un rimborso, l‘Agenzia delle Entrate effettua le consuete verifica e se realmente spettanti accredita la somma al richiedente. In alternativa il contribuente può usare il reddito come compensazione per il pagamento di altri tributi o riportare il credito nella dichiarazione dell’anno successivo.
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Praticamente si ha diritto a un rimborso quando le spese detraibili sostenute superano le imposte versate e per verificarlo basta consultare la propria dichiarazione dei redditi. In genere, il versamento del rimborso avviene in busta paga con accredito da parte del datore di lavoro del dipendente, in qualità di sostituto d’imposta. Altrimenti a versare il pagamento provvede direttamente l’Agenzia delle Entrate.
Rimborso 730 i tempi di attesa del bonifico
I contribuenti che non indicano un sostituto d’imposta nella dichiarazione dei redditi ricevono l’eventuale rimborso dall’Agenzia delle Entrate, come detto. Ma molti di coloro che hanno proceduto in questo modo sono ancora in attesa dell’accredito attraverso bonifico bancario e postale o con assegno vidimato di Poste italiane (per chi non ha indicato un IBAN valido).
Le informazioni che arrivano da parte dell’Agenzia delle Entrate non sono certo ottimistiche riguardo i tempi di attesa per i rimborsi. In genere per quelli derivanti da Modello Unico la stima è di 18 mesi dalla data di presentazione della dichiarazione. Quindi per una dichiarazione trasmessa a fine ottobre 2023, il rimborso arriva non prima di maggio 2025.
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In alcuni casi, nel cassetto fiscale dei contribuenti può comparire il cosiddetto ordinativo di pagamento che riporta la somma in erogazione, senza un’ indicazione precisa dell’accredito. Ma che rinvia a pagamenti abbastanza vicini nel tempo. Per molti che hanno richiesto rimborsi con il modello 730, l’attesa della somma è prevista fino a marzo.
Questa situazione si verifica soprattutto nel caso di controlli accurati e verifiche manuali per errori nella compilazione della dichiarazione o nel caso di presentazione erronea. Se capitano circostanze simili l’Agenzia delle Entrate provvede ad accertamenti ulteriori, con il conseguente ritardo di tutte le operazioni successive compreso l’accredito e il pagamento di eventuali rimborsi.
Insomma per quanti non hanno indicato un sostituto d’imposta, o non hanno presentato l’IBAN correttamente o hanno fatto errori nella compilazione o nella presentazione della dichiarazione dei redditi i tempi di attesa per i rimborso da modello 730 sono più lunghi, ma dovrebbero concludersi entro il mese di marzo del 2025.