Truffa Agenzia Entrate, una nuova pericolosa trappola da schivare. Lo scopo è sempre lo stesso sottrarre informazioni riservate.
Periodicamente emergono dalle cronache i dettagli di truffe e raggiri di tipo informatico escogitati da astuti, quanto pericolosi criminali. Le frodi si basano sempre su modalità simili: da un lato la manipolazione della volontà delle vittime, dall’altro la creazione di trappole informatiche sempre più sofisticate.
Sono infatti proprio le vittime ignare a fornire dati e informazioni personali ai malviventi, indotte da imitazioni convincenti di mail, messaggi, comunicazioni di enti, società, servizi. In questi giorni l’Agenzia Entrate ha segnalato una nuova campagna di phishing che riguarda raccomandate e notifiche di atti amministrativi del tutto falsi. Una trappola da evitare assolutamente per non mettere in pericolo conti e carte elettroniche.
La campagna di phishing in corso, che coinvolge false comunicazioni fiscali, è riproposta dai criminali per l’ennesima volta nell’ultimo anno, segnale di una continua attività criminale e di un’organizzazione da non sottovalutare. Le tecniche sono le medesime, false comunicazioni via mail che rimandano a link di pagine in cui si chiedono dati riservati.
Le vittime, che sono ingannate e cadono nella trappola, forniscono dati riservati direttamente ai malfattori e si espongono alle loro intenzioni illecite. Le imitazioni sono sofisticate e senza una lettura attenta possono realmente rappresentare un pericolo. Di certo l’utilizzo dell’intelligenza artificiale rende il compito dei criminali più agevole, con mezzi sempre più convincenti e malevoli per attuare le truffe.
Ma esistono degli elementi per scoprire le mail false, come segnalato dall’Agenzia Entrate. Il mittente è indicato in AgenziaEntrateRiscossione, ma il dominio è agenziaentrate.it. Nei dettagli della comunicazione l’oggetto è indicato erroneamente come soggetto“e infine un link contraffatto rinvia al presunto atto ammnistrativo da consultare. La comunicazione poi appare urgente e minacciosa.
Il rischio è di fornire dati riservati o, collegandosi a una pagina contraffatta, di lanciare malware malevoli che hanno lo scopo di prendere il controllo del computer e di estorcere denaro tramite un ransomware. Quindi occorre fare attenzione e verificare con prudenza queste comunicazioni. Si devono controllare i collegamenti, se al passaggio del mouse corrispondano al testo. In caso contrario diffidare, soprattutto di quelli che non consentono di conoscere in anticipo la destinazione.
Si deve verificare l’ortografia del documento, la presenza di caratteri grafici diversi, il senso complessivo della comunicazine. In caso di dubbi, meglio chiedere direttamente conferma al mittente via telefono o tramite indirizzo mail ufficiale. L’Agenzia Entrate non invia mai comunicazioni per posta elettronica contenenti dati personali dei contribuenti. Prudenza così per presunti atti amministrativi, possono nascondere delle insidiose trappole.
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